VALUTAZIONI DSA
(DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO)
Secondo le evidenze scientifiche (Presti, e AUSL Emilia-Romagna) con il termine DSA si riferisce ad un insieme di disturbi chiamati Disturbi Specifi dell’Apprendimento tra cui figurano: la dislessia, la disortografia, la disfragia e la discalculia. La caratteristica di questi disturbi è appunta la loro “specificità” nei diversi settori dell’apprendimento e l’intelligenza nella norma o sopra la media.
Per il riconoscimento della diagnosi di un DSA occorre sottoporsi a test psicologi e logopedici che vadano ad indagare:
- la dimensione cognitiva
- la dimensione dell’apprendimento
Una volta raggiunti i risultati dei test lo psicologo redige la diagnosi che viene consegnata alla famiglia e che la porta a scuola per il riconoscimento di strumenti compensativi e dispensativi.
Nella mia attività professionale valuto tante ragazze e ragazzi con sospetto DSA e in tempi celeri consegniamo la relazione clinica alla famiglia.
Grazie alla comprensenza dello psicologo e dei logopedisti il genitore può affidarsi a noi in tutto l’iter diagnostico.
Nel dettaglio dei criteri diagnostici per i DSA, in caso di dubbio o miglior specificazione chiamaci (tasto chiamata) e saremo pronti a risolvere ogni vostra perplessità.
In generale per formulare diagnosi di DSA (per tutti i disturbi specifici) occorre:
- una discrepanza fra capacità specifiche per dominio (lettura, scrittura, sistemi dei numeri e del calcolo) ed intelligenza globale valutata nella norma o media superiore
- escludere la presenza di condizioni quali menomazioni sensoriali, disturbi neurologici e psichiatrici o svantaggi socio-culturali che potrebbero influenzare i risultati
- Capire se i disturbi comportano un impatto significativamente negativo per l’adattamento scolastico e le attività della vita quotidiana.
Il disturbo specifico di lettura (dislessia)
è un disturbo della lettura caratterizzato dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente. Il bambino dislessico non automatizza il processo di lettura, è meno veloce e accurato nella lettura rispetto ai coetanei. Dal punto di vista comportamentale i soggetti dislessici appaiono generalmente intelligenti, vivaci e creativi.
Gli errori più comuni commessi dai soggetti dislessici riportate da Rovetti (2012) sono: sostituzione di suoni vicini come n/m (mano al posto di nano), inversione di lettere (al inveci di la) e di numeri (12 invece di 21); sostituzione di lettere scritte in modo ribaltato (d/p/b/q), difficoltà ad imparare informazione in sequenza (tabelline, mesi, giorni) e altre.
La lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni.
Il disturbo specifico di scrittura
Esistono due disturbi di scrittura in letteratura: disgrafia e disortografia.
Secondo Marmorato e Saggino (2012) “la disgrafia indica un disturbo qualitativo del processo di trasformazione dei fonemi nei corrispondenti grafemi: il soggetto ha quindi difficoltà nell’imparare a scrivere (cioè nel trasformare in forma grafemica informazioni verbali, ascoltate o pensate). Il bambino ha difficoltà a ricordare come si formano le lettere e a riprodurne la forma nelle diverse modalità: stampatello, corsivo, minuscolo, maiuscolo”. Con disgrafia vengono evidenziate le difficoltà a scrivere le parole nell’ordine giusto. Il soggetto con disgrafia ha difficoltà nell’orientare lo spazio del foglio, capire i margini del foglio e lasciare spazi tra i grafemi. I soggetti tendono a tenere in modo errato la matita e durante la scrittura si evidenzia assenza di armonicità.
Con il termine disortografia invece si indica secondo Marmorato e Saggino (2012) “una scorretta trasformazione del messaggio orale ascoltato o del messaggio pensato, che comporta la presenza di numerosi errori di ortografia nel testo (cuadro invece quadro, l’oro invece di loro ect)”. Gli errori possono essere: scmabi tra le lettere, omissioni, aggiunte di lettere non necessarie, inversioni di lettere, doppie non necessarie, attaccatura di parole che andrebbero staccate, staccatura di parole attaccate ect.
Il disturbo specifico di calcolo
In questo disturbo specifico dell’apprendimento le capacità di calcolo sono inferiori in base ad un soggetto della medesima età. Come affermato da Celi (2016) tale disturbo comprende difficoltà con il concetto di numero e a memorizzare i fatti aritmetici, ad eseguire calcoli accurati e fluenti e a possedere un corretto ragionamento matematico.
Intervento psicologico: riduzione dell’impatto che questi disturbi possono avere sulla carriera scolastica e sulla vita degli alunni. Occorre sostenere psicologicamente il soggetto con DSA perchè può percepirsi incapace ed incompetente nei compiti scolastici, sia nei confronti dei propri compagni che delle aspettative degli adulti perchè ottenere risultati scolastici accettabili è frutto di grande sforzo.
Incontro in rete con la scuola e gli operatori scolastici e frequenti parent training con i genitori per far comprendere al meglio l’impatto della diagnosi nella vita famigliare.